Ispra: pubblicato il database per l’avvio del programma minerario nazionale

Il sottosuolo italiano abbonda di materie prime, anche di quelle “critiche”, essenziali alla realizzazione della transizione energetica.

Italia fa un passo avanti verso la valorizzazione delle materie prime critiche (mpc), ovvero i metalli necessari per realizzare la transizione ecologica e digitale, presenti sul territorio nazionale.

Pochi giorni fa l’Ispra ha presentato a Roma il database “GeMMA - Geologico, Minerario, Museale, Ambientale V. 1.0”, che ha la funzione di “armonizzare i dati minerari pregressi relativi a tutti i giacimenti coltivati in passato e i risultati delle varie campagne di ricerca, nazionali e locali, con un particolare focus sulle materie prime critiche”. All’evento ha partecipato anche Vannia Gava, viceministra dell’Ambiente e della sicurezza energetica: “L’obiettivo del governo e del Mase”, ha affermato, “è colmare il gap dell’approvvigionamento sostenibile delle materie prime critiche, anche semplificando gli iter autorizzativi”.

Il database evidenzia che in Italia sono ancora attive 76 miniere, di cui 22 estraggono materiali che fanno parte della lista di 34 mpcidentificate dall’Ue all’interno del Critical raw materials act. Il documento, adottato dalle istituzioni europee l’11 aprile di quest’anno, impone agli Stati membri di elaborare dei programmi minerari nazionali la cui funzione è di mappare i giacimenti di risorse minerarie presenti nei territori e fornire tutte le informazioni necessarie per il loro sfruttamento, al fine di diminuire la dipendenza dell’Unione dalle importazioni di materie prime, soprattutto di quelle critiche. In seguito all’adozione di questo atto, con il decreto legge 84/2024 “Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico”, convertito in legge dal Parlamento solo pochi giorni fa, il governo ha dato a Ispra il compito di realizzare questo programma per quanto riguarda il territorio italiano.

Prop. ANSA